giovedì 3 giugno 2010

La "Chiave APOCALITTICA" -



IL 13 Maggio 1970
Gesù ha rivelato il segreto
del Libro dell'Apocalisse
in Libano.
"Vieni con me dal Libano, o Sposa,
con me dal Libano vieni …"
(Cantico dei Cantici 4, 8).
"Certo, ancora un po’
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole di un libro;
liberati dall'oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno…
Perché il tiranno non sarà più, sparirà il beffardo,
saranno eliminati quanti tramano l'iniquità. "
(Isaia 29, 17-20).


L'Apocalisse,
o Libro della Rivelazione di San Giovanni, è un Libro profetico su eventi e protagonisti del XX secolo. Questo periodo storico, alquanto tumultuoso, si riferisce al ritorno e alla distruzione finale di una "Bestia": l'Anticristo, è l'era del ritorno di Cristo.
Questo Libro è stato rivelato a Giovanni, l'Apostolo di Gesù, in simboli nel 95 D.C. E' un Libro chiuso "sigillato con sette sigilli" (Apocalisse 5, 1). Questo significa che il suo segreto è custodito perfettamente. Nessun uomo può riuscire a svelare il suo mistero con uno sforzo personale (Apo 5, 3). Solo Gesù può spiegare i suoi simboli. Solo Egli possiede la chiave per interpretare i suoi enigmi (Apo 5, 5-7). Gesù manderà il Suo messaggero con questo "piccolo Libro aperto" (Apo 10, 1-2) per rivelare il significato dei suoi simboli, quando le profezie, in esso contenute si saranno realizzate (Apo 22, 10/ 22, 16).
Questa interpretazione del Libro dell'Apocalisse non è il risultato di uno sforzo personale. Non avrebbe, in tal caso, alcun valore. E' la conseguenza di una rivelazione sconvolgente che Gesù stesso ha fatto a un prete Libanese. Gesù gli ha rivelato l'insospettabile identità de "la Bestia" nominata nel capitolo 13 di questo Libro santo, per informare tutti gli uomini di buona fede, tutti i veri credenti.
L'Apocalisse predice il ritorno di questa "Bestia" che era già esistita in passato (Apo 17, 8).
Anche Gesù, però, ritorna per smascherare e distruggere la Bestia e per ricostituire il Regno di Dio (Apo 1,7/ Apo 22, 20).
Questa Bestia è l'Anticristo menzionato dallo stesso Giovanni nelle sue lettere (1 Gio 2, 22/ 2 Gio 7). La rivelazione della sua identità è la Chiave che apre il "Piccolo Libro" sigillato dell'Apocalisse, perché, per deduzione, spiega tutti i simboli apocalittici.
L'autore di queste pagine è il prete a cui Gesù ha confidato questa Chiave. La rivelazione di questo messaggio ha causato persecuzioni e minacce nascoste da parte di molti cristiani Libanesi, vescovi, preti e laici al servizio della Bestia. Sedotti dalle sue proposte e impauriti dalla sua potenza, hanno preferito servirla. In questo modo hanno sacrificato la loro nobile Missione: testimoniare Gesù Cristo (Mat 24, 10-12).
Il prete a cui è stata affidata la Missione apocalittica ha dovuto rompere tutti i legami con la Chiesa a causa del coinvolgimento di questa in favore della Bestia. Pietro, l'apostolo di Gesù, ha agito allo stesso modo nel passato nei confronti della Sinagoga per "obbedire a Dio piuttosto che agli uomini" (Atti 5, 27-29). Questa è stata una liberazione morale e una restaurazione spirituale per quel prete come per tutti quelli che hanno creduto al suo Messaggio. Hanno deciso di "giudicare da loro stessi ciò che è giusto" come Gesù chiede di fare ai suoi discepoli (Luc 12, 56-57). Questi pioneri della liberazione spirituale vengono da varie religioni e condizioni. Credendo nel Messaggio Apocalittico, con l'amore genuino e la salda unità che regnano tra di loro, hanno dato avvio alla Restaurazione Universale profetizzata da Pietro (Atti 3, 20-21).
Questa liberazione li ha trasformati in Credenti Indipendenti e in testimoni autentici dell'unico e solo vero Messia, Gesù di Nazaret.



LA CHIAVE DELL'ENIGMA
L'Apocalisse contiene un enigma: una Bestia misteriosa è menzionata nel capitolo 13: "Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste...", ha detto San Giovanni.
Chi è questa Bestia? Questo è il principale enigma apocalittico che gli uomini si sforzano di risolvere. Solo i saggi e gli intelligenti saranno in grado di farlo:
"Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli (scopra) il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei" (Apo.13,18).
Questo enigma fondamentale è la Chiave di tutti gli enigmi dell'Apocalisse. Svelandolo, il significato di tutti gli altri simboli diviene chiaro.
Il termine Apocalisse deriva dal greco (significa rivelazione), la lingua originale in cui questo libro è stato scritto. Il libro comincia con la parola "Rivelazione/Apocalisse" che ha dato il nome al libro. In greco "calipso" vuol dire coprire per cui "Apocalisse" significa scoprire, smascherare, rivelare ciò che è nascosto.
Ciò che è nascosto nell'Apocalisse è l'identità della Bestia. Da venti secoli -da quando l'Apocalisse è stata rivelata a Giovanni nell'anno 95 D.C.- molti hanno cercato di svelare il suo mistero. Tutti questi sforzi umani, però, sono risultati vani. Finalmente, il 13 Maggio del 1970, Gesù stesso ha svelato l'enigma dell'Apocalisse. Prima di questa data alcuni pensavano che la Bestia fosse l'Impero Romano, altri dicevano che fosse il Diavolo o il Comunismo o Hitler o la bomba atomica. Nessuna di queste interpretazioni, però, corrispondeva alle descrizioni che l'Apocalisse da della Bestia. Questo, perché nessun uomo può scoprire, da sé, chi realmente sia la Bestia. L'Apocalisse stessa ci dice che "nessuno, né in Cielo, né in Terra" è in grado di capire questo mistero, attraverso uno sforzo personale, perché solo Gesù ha questo potere. San Giovanni dice:
"E vidi nella mano destra di Colui (Dio) che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo…sigillato con sette sigilli (completamente segreto). Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli? Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo (capirlo). Io (Giovanni) piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo( per venti secoli nessuno ha potuto spiegare l'Apocalisse).Uno dei vegliardi mi disse: Non piangere più; ha vinto il Leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide (Gesù) e aprirà il Libro e i suoi sette sigilli" (Apo.5,1-5).
Solo Gesù può, quindi, rivelare il segreto dell'Apocalisse. Questo è il motivo per cui il Libro era sigillato con sette sigilli. Nel linguaggio profetico, il numero "sette" è il simbolo della perfezione. Questo significa che il segreto era perfettamente custodito (vedere Isaia 29,11).
L'Apocalisse, inoltre, ci informa di un fatto importante: Gesù "apre il libro" (lo spiega) rivelando il suo segreto ad un messaggero speciale. San Giovanni ha visto quest'uomo venire nel mondo come un "Angelo che teneva in mano un piccolo libro aperto" o un "piccolo rotolo sciolto". Giovanni dice: "Vidi poi un altro angelo possente discendere dal Cielo…Nella mano teneva un piccolo libro" (Apo.10,1-2). Questo "piccolo libro aperto" è quello che Dio tiene in mano chiuso, poiché era "sigillato con sette sigilli". Ora è qui "aperto", "srotolato", nella mano dell'angelo perché è spiegato e accessibile alla mente. L'Apocalisse, infatti, in termini di volume, è solo un "piccolo Libro". Le parole "venire giù dal Cielo" significano che la spiegazione del Libro viene dal Cielo.
Nel linguaggio profetico, "angelo" significa messaggero, un semplice uomo. Poi, scrivendo ai responsabili delle sette Chiese, Gesù chiede a Giovanni di: "Scrivi all'angelo della Chiesa di Efeso (Apo.2,1)... Scrivi all'angelo della Chiesa di Smirne... (Apo.2,8)... etc...". Questi "angeli" sono uomini.
Gesù manda il Suo messaggero per spiegare i contenuti dell'Apocalisse: "Io, Gesù, ho mandato il mio angelo (messaggero) per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese" (Apo.22,16).
Noi abbiamo, quindi, due messaggeri apocalittici: San Giovanni e l'"angelo" mandato dopo di lui. Giovanni ha ricevuto il messaggio apocalittico sotto forma di simboli incomprensibili e il Signore gli ha esplicitamente chiesto di non spiegarli: "Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni (le parole dell'Apocalisse) e non scriverlo (non spiegarle)"(Apo.10,4). Diciannove secoli dopo, quando la Bestia è apparsa, anche Gesù è apparso per spiegare l'Apocalisse e per mandare il Suo secondo messaggero proprio con l'ordine opposto, spiegare gli enigmi dell'Apocalisse: "Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il Tempo (del Ritorno di Cristo) è vicino ( poiché la Bestia è apparsa)" (Apo.22,10).
Il mio dovere, in coscienza, è quindi quello di rendere noti fedelmente e pubblicamente i motivi per cui ho pubblicato questo messaggio.
Un po’ di consigli:
Non è sufficiente leggere questo testo e poi commentarlo in favore o contro. Bisogna fare riferimento al testo del libro dell'Apocalisse. E' un piccolo libro non occorre tanto tempo per leggerlo…e leggerlo ancora, molte volte, aprendo il proprio cuore all'evidenza e alla Verità.

COME GESU' HA SVELATO IL MISTERO
Il 13 Maggio del 1970, Gesù è apparso a Beirut (Libano), per rivelare l'identità della Bestia nominata nel capitolo 13 del Libro dell'Apocalisse. Prima di questa visione sbalorditiva -in tanti anni- molte altre visioni mi avevano preparato a questa sconvolgente rivelazione. Le più importanti sono state le seguenti:
1 - Gesù mi apparve nel 1968 e mi chiese:
"Ho un segreto da rivelarti che farà insorgere molti nemici contro di te: per amore Mio accetti?" Io risposi: " Sì! ". Mi ha abbracciato teneramente, poi è scomparso.
2 Pochi mesi dopo, mi apparve ancora e disse: "Per prima cosa, voglio sapere se tu sei fanatico". In quel momento non seppi cosa rispondere. Alla fine balbettai timidamente: "Se essere fanatico vuol dire credere in te ciecamente, non è questo il caso. Io so perché credo in Te". Mi guardò fisso negli occhi, non rispose nulla e poi sparì. Anni dopo, comunque, capii che Gesù si riferiva in particolare al fanatismo della maggioranza dei Cristiani nei confronti dell'Islam e dei Musulmani.
3 - Dopo un po’ di tempo, Gesù mi disse: "Molti Cristiani rifiuteranno le mie profezie bibliche. Essi fanno finta di credere nella Bibbia, ma non le prestano alcuna attenzione. Tu farai cadere queste maschere". Io non compresi, in quel momento, cosa Gesù intendeva dire.
4 Il 28 Aprile del 1969, il Signore mi disse: "Dì loro che chiunque dirà: -Santo, Santo, Santo è il Signore Dio Onnipotente, benedetto è Colui che viene nel nome del Signore- vedrà nella propria anima Colui che rivelerà la verità". (vedere Isaia 6,3 e Matteo 21,9)
5 Il 4 Maggio del 1969, mi trovavo nel convento del Santo Redentore, vicino Sidone, nel sud del Libano. Ebbi questa visione: La Bibbia era aperta al capitolo 10 del Libro dell'Apocalisse e questi versetti risaltavano chiaramente in francese:
"Tu devi profetizzare ANCORA su molti popoli, nazioni e re" (Apo.10,11).
La parola "ANCORA" appariva a lettere maiuscole brillanti scintillanti in sincronia con i battiti del mio cuore, come se fossero legate ad esso. Poi, comparve un braccio potente steso di luce con l'indice puntato contro il mio petto e sentii una voce molto possente dirmi: "Questa missione è affidata a te!" In quello stesso momento, udii il telefono squillare. La Voce mi disse: "Questa telefonata è per te; chiederanno di te dal Libano. Questo sia un segno del fatto che sono Io che ti sto parlando". In ogni modo io non risposi al telefono, perché ero solo un ospite nel convento. Uno dei monaci doveva farlo. Il telefono continuò a suonare per un po’ di tempo.
Io non sapevo nulla riguardo questo libro dell'Apocalisse! Lo avevo solo letto un paio di volte, molti anni prima, senza capirci nulla. Non mi ricordavo niente dei suoi contenuti e non mi sentivo per niente attrattatto da esso. Spettava a qualche altro scienziato della Bibbia spiegarlo. Io mi sentivo pienamente soddisfatto dagli altri Libri della Bibbia, dalle profezie sul Messia, dal Vangelo con le chiare parole di Gesù contenute in esso. Come la maggior parte della gente, compresi molti religiosi, non mi sentivo per niente attratto da questo Libro, a causa dei suoi simboli misteriosi che scoraggiano molti lettori.
In più, ero profondamente colpito da questa visione. Aprii immediatamente il capitolo dieci dell'Apocalisse. Fui profondamente scosso, quando trovai questo versetto apocalittico nella Bibbia, nel punto esatto in cui lo avevo appena visto nella visione. L'unica differenza era che la parola "ancora" non era in lettere maiuscole. Non sapevo cosa pensare: "Forse è il Demonio che vuol farmi credere di essere qualcuno importante". Ebbi paura. Presi il mio Rosario e mi affidai alla Vergine: "Tu sei la mia Mamma; illuminami". Poi mi affrettai in giardino per recitare il Rosario.
Come stavo attraversando la porta il portiere mi chiamò: "Padre, dove eravate? Perché non avete risposto al telefono? Qualcuno dal Libano ha chiesto di voi"! Fui scioccato dalle parole del portiere; risposi che era compito di un monaco rispondere, non mio. Mi domandai se questa telefonata poteva, infatti, essere un segno del fatto che la visione proveniva dal Cielo.
In quel momento, non ero conscio del perché dovevamo "profetizzare ancora su…".
Questa visione fu il mio primo contatto profondo con questo "piccolo Libro". Nonostante ciò, mi lasciò del tutto distaccato e fermamente deciso ad ignorarlo.
[Ritorno]
6 - Il 19 Aprile del 1970, Gesù mi chiese:
"Per quale motivo ho mandato Maria, la nostra Mamma, perché apparisse a Fatima e non in qualche altro posto? Se tu possiedi saggezza, rispondimi". Non sapevo cosa rispondere e mi sentii imbarazzato. Dopo un attimo di riflessione, confessai umilmente: "Io non lo so".
Gesù mi disse ancora con molta gentilezza: "Rifletti ancora". Vedendo che stavo disperatamente cercando una risposta, rispose Egli stesso: "Per battezzarla".
Battezzare Fatima ?! Quello era il nome della figlia del Profeta Maometto. Poteva ciò significare la conversione del mondo musulmano?
"Fatima", però è anche il nome di un villaggio portoghese dove la Beata Vergine è apparsa nel 1917 per dare un messaggio importante che rimane segreto ancora oggi, nonostante la Vergine avesse chiesto al Vaticano di rivelarlo nel 1960. Questo "Segreto di Fatima", non rivelato dai Papi e il segreto del Apocalisse sono la stessa cosa. Il nome del villaggio deriva da "Fatima", la figlia di un Emiro (principe) musulmano. Ella fu battezzata in Portogallo nel XII secolo, durante la "Riconquista" cristiana di Spagna e Portogallo. Suo marito, cristiano, il Principe Gonzalo Herminguez, diede il suo nome al villaggio in cui la Santa Vergine ha scelto di apparire. Fatima è anche il nome della figlia del Profeta Maometto, venerata particolarmente dai Musulmani Sciiti che La considerano la "Madre dei Musulmani Sciiti". Ella rappresenta quindi i Musulmani fedeli, in particolar modo gli Sciiti, che sono cari a Dio per la loro battaglia legale contro la "Bestia". Questa lotta è in sé stessa il Battesimo di Fatima. Nostra Madre, Maria è apparsa a Fatima, perché il mondo intero capisse che questo impegno islamico contro Israele è benedetto dal Cielo. I Cristiani stessi dovrebbero passare attraverso questo Battesimo per essere salvati. Bisogna ovviamente discriminare tra questi veri Musulmani e i movimenti fondamentalisti fanatici, non approvati dall'Islam genuino.
7 - Il 12 Maggio 1970, mi apparve a Beirut il Signore che guardava verso sud con grande rabbia nei Suoi occhi, il Suo petto era largo, stava con il viso sollevato e a testa alta. Disse in arabo: "Non mancherò di rivelare i tuoi orrori, o Israele!".
8 - Il 13 Maggio del 1970, Gesù finalmente in una breve visione mi rivelò il segreto dell'Apocalisse. Mi apparve all'alba sotto forma di un raggio di luce splendente e mi disse:
"Oggi è il 13 Maggio, il giorno in cui la Nostra Signora è apparsa a Fatima (nel 1917). Apri il capitolo 13 dell'Apocalisse: LA BESTIA E' ISRAELE !".
Dopo avermi perciò affidato la Chiave dei misteri apocalittici, Gesù scomparve. Io ero completamente da solo e mi sentii solo del tutto nell'affrontare questa terribile rivelazione…specialmente perché a quel tempo io sostenevo Israele.
La Bestia è Israele ?! Mio Dio ! Che parole !!
Mentre Gesù mi parlava, della grida infernali interiori cercavano di impedirmi di udire le Sue parole, che pecepii nonostante tutto. In ogni modo quest'intervento del demonio cessò immediatamente quando Gesù iniziò a dire, e io sentii molto chiaramente ogni singola parola in francese: "Apri il capitolo 13 dell'Apocalisse: La Bestia è Israele. Questa visione durò solo un minuto, ma mise sottosopra tutta la mia vita…come fu per Paolo lungo la strada per Damasco.
Dopo la visione, rimasi in piedi stordito. Aprii questo capitolo 13 dell'Apocalisse, sperando di non trovarvi nominata nessuna bestia, anche perché avevo simpatia e ammirazione per questo stato che consideravo un salvatore invincibile dal "pericolo" islamico. Fui profondamente scioccato nel trovarvi "una Bestia con sette teste e dieci corna", a cui era stata data "potestà grande…una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa d'ammirazione andò dietro alla bestia…" (Apo. 13,3), pensando che nessuno poteva opporvisi, tutti dicevano: "Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?"(Apo.13,4). Solo gli eletti da Dio le resisteranno, coloro i cui nomi sono scritti nel "libro della vita dell'Agnello immolato (Gesù)" (Apo.13,8). Subito realizzai che Israele ha un tale "potestà grande", che Io ero uno dei suoi ammiratori sedotti, che la "ferita mortale" della Bestia si riferiva sia alla distruzione passata di Gerusalemme nel 70 D.C. sia certamente all'olocausto hitleriano. La gran parte dei popoli e delle nazioni -tra cui io stesso- sono certamente sedotti da Israele, ritenendo che nessuno può combattere contro questo stato. Solo i figli di Fatima, i Musulmani, gli resistono.
Oltre a ciò, in questo stesso capitolo, lessi che c'era anche una "seconda Bestia... costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima Bestia, la cui ferita mortale era stata guarita…" (Apo.13,11-17). Conclusi qui che se la prima Bestia era Israele, la seconda Bestia che la sostiene non potevano che essere i potenti Stati Uniti d'America, che proteggono ed armano Israele. Allora capii chi erano i "molti nemici che il segreto attirerà contro di me" e chi erano "i molti popoli, nazioni e re su cui dovevo profetizzare ANCORA", poiché, oggi, nessuno testimonia più contro Israele, come avevano fatto in passato Gesù e i profeti. Doveva essere fatto ANCORA. (Vedere Isaia 1,2-4/ Geremia 2, 26-37/ Michea 3,9-14/ Matteo 23, 33-37/ Giovanni 8, 44).
Mi sentii profondamente confuso dopo questa rivelazione; la paura mi minacciava. Di fronte a dettagli profetici così precisi, percepii l'autenticità divina del Messaggio e la sua importanza. Perché tutto ciò doveva essere rivelato a me? Io sono inerme nei confronti di un tale nemico? Un'impressione di serietà mi circondava. Sentii l'intenso bisogno di pregare, profondamente e a lungo.
Iniziò allora una battaglia di pensieri dentro di me: "Io sono un prete e, come tale, non ho alcun diritto di immischiarmi in questioni politiche", dicevo a me stesso. D'altra parte, però, realizzai che il fenomeno di Israele non si limitava solo alla politica, perché Israele si rifiuta di riconoscere che Gesù è il Messia e che, nonostante il venir meno dell'Antica Alleanza (Geremia 31,31-32), Israele pretende ancora di avere un diritto divino sulla Palestina, in quanto "terra promessa" per gli Ebrei.
Capii, quindi, che riconoscere qualunque diritto biblico a Israele significa tradire Gesù e testimoniare contro il Suo Messaggio spirituale e universale. Il problema era -senza alcun dubbio- di una dimensione altamente spirituale. Ci voleva discernimento e sottigliezza per scoprirlo: "Qui sta la Sapienza", dice l'Apocalisse, "Chi ha intelligenza calcoli il numero della Bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tale cifra è 666" (Apo. 13,18).
Così mi fu data la Chiave dell'Apocalisse. Mi viene ora chiesto di spiegare questo Libro Santo che è rimasto nel mistero per così tanto tempo. Ancora una volta, però, bisogna avere, come dice l'Apocalisse, "sapienza", saggezza e acume per accettare questa Rivelazione Divina, così chiara e semplice. E' necessario, anche, avere fede e coraggio per andare contro, di nuovo, il coinvolgimento pro-israeliano "di molti popoli, nazioni e re".
[Ritorno]
Tutti questi pensieri mi misero in forte imbarazzo, a causa della corrente opposta potente e pericolosa, Compresi, quindi, che questo era il segreto pericoloso che Gesù doveva rivelarmi e che avrebbe attirato molto nemici contro di me. Nel mio cuore, Lo sentii chiedermi ancora: "Per Amore Mio accetti?". Allora io confermai di accettare questa Missione, realizzando, questa volta pienamente, perché dovevo "profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re".
Le persone che mi stavano attorno, anche la mia stessa famiglia, alle quali parlai di quest'argomento, mi si rivoltarono contro, soprattutto la mia stessa famiglia. Questo confermava gli avvertimenti che Gesù aveva dato ai suoi apostoli: "I nemici dell'uomo saranno qualli della sua casa" (Matteo 10,36).
In quel momento non compresi che queste difficoltà non erano che l'inizio di una lunga battaglia. Infatti, l'odio contro di me crebbe, quando il Signore mi disse in arabo il 15 Maggio del 1970: "Attento! Non sporcare le tue mani con il sangue del Palestinese: Io e lui siamo una cosa sola! Io sono rifiutato dagli Israeliani come lui". Poi, attirando a Sé un uomo, Gesù aggiunse: "Non vedi la somiglianza?". I due volti, infatti, si somigliavano perfettamente.
Da allora, iniziai a leggere ancora e ancora il Libro dell'Apocalisse, con nuovo interesse, alla Luce di questa nuova Rivelazione. Andando avanti nella lettura e procedendo in ciò, i simboli misteriosi divennero chiari uno dopo l'altro. Tra le altre cose, compresi allora, non senza stupore, che il "nuovo nome" di Gesù, oggi, è Palestinese: "Il vincitore… inciderò su di lui in nome del mio Dio…e il mio nome nuovo", dusse Gesù. (Apo. 3,12). Questo sarà uno scandalo per "molti popoli, nazioni e re", compresi cristiani e guide religiose.
La Domenica di Pentecoste, il 17 Maggio dello stesso anno, fui invitato dai membri Palestinesi della mia parrocchia alla mostra del pittore Palestinese Ismail Shammout. Io accettai l'invito a compiere il mio primo passo nel mondo Palestinese che a quel tempo ignoravo totalmente. Arrivato lì, fui profondamente colpito da un quadro: un Palestinese "Fedayin" stava lì, forte e orgoglioso. Il suo petto era nudo, possente, grande e grosso. I suoi occhi ardevano di purezza e di giustizia. Stava in piedi con orgoglio e con rabbia, con le mani legate dietro alla schiena e delle luci si riflettevano sul suo viso e sul petto. Era circondato da soldati israeliani, che stavano dietro di lui nell'oscurità. Le loro armi erano puntate con paura contro dilui, avevano un aspetto meschino.
Tutto era paradossale in questo quadro: Egli era il prigioniero, eppure sembrava vittorioso; loro pensavano di essere i vincitori, ma sembravano sconfitti; egli era il giudice e loro erano condannati. Guardai fisso il volto dell'uomo per molto tempo: era il volto di Gesù quando Lo avevo visto guardare fisso verso il Sud con rabbia, minacciando Israele . Era anche lo stesso viso che avevo visto vicino al Suo, identico al Suo. Mentre stavo lì, sentii anche il Signore dire: "E così Io stavo di fronte al Gran Sacerdote quando, accusandomi, mi chiese se Io fossi il Messia, il Figlio di Dio. Io risposi di sì, con forza e fermezza, come in questo quadro. Egli divenne rosso di rabbia con tutto il resto del Sinedrio e Mi condannarono a morte".
Volli immediatamente saperne di più su quel quadro. Il pittore spiegò: "quest'uomo è rappresenta Mahmoud Hejazi, il primo Fedayin che è stato imprigionato. Si trova ancora in prigione in Palestina, nelle prigioni israeliani".
Due anni più tardi Dio mi fece la Grazia di incontrare Mahmoud che era appena uscito fuori di prigione. Ci abbracciammo calorosamente e ciò mi ricordò l'abbraccio caloroso di Gesù, quando accettai la rivelazione del segreto, nonostante le persecuzioni che comportava.
Ancora, il 20 Maggio del 1970, Gesù mi disse: "Sì, il popolo Palestinese è la pietra d'inciampo!"
Prima dell'intervento di Gesù, ero completamente allo scuro del dramma Palestinese; da quel momento fu suscitato il mio interesse e volli andare a conoscere questo popolo e a capire il significato profondo delle loro sofferenze e delle loro urla di dolore. Iniziai, così, ad amarli come erano, a causa della grande ingiustizia che gli era stata fatta e che identificava Gesù in loro.
Moltre altre iniziative divine mi aiutarono a comprendere il Messaggio apocalittico che mi viene chiesto oggi di rivelare. Quello che è stato detto fino a qui è già sufficiente per qualsiasi persona di buona volontà che desideri avere informazioni precise sui fatti. Spero quindi di contribuire nell'offrire al lettore la possibilità di capire spiritualmente la situazione, come rivelata da Gesù, non di interpretarla politicamente secondo un punto di vista umano e con la complicità dei vari
mass-media.
In questo modo mi fu affidata la "Chiave" dell'Apocalisse. Ora io devo spiegare questo "Piccolo Libro" che è rimasto nel mistero per così tanto tempo. Di nuovo è necessario avere "sapienza" per ammettere questa Rivelazione Divina che è così evidente e così semplice. Bisogna avere fede, amore per la verità e per la giustizia così come il grande coraggio di resistere alle forti correnti opposte pro-israeliane di "molti popoli, nazioni e re".
Con questa "Chiave", si possono finalmente rompere i "7 sigilli" e comprendere tutti i simboli apocalittici del Libro dell'Apocalisse. Ciò perché questo Libro non fu dato per rimanere segreto e non compreso. Non sarebbe, altrimenti, di nessun valore. Quando giunse il Tempo, annunciato dall'Apocalisse, Gesù rivelò il mistero per salvare gli uomini di buona volontà, di tutte le nazioni, razze e credo religiosi -e gli Ebrei stessi- dall'incantesimo di Israele.
Infine , è della massima importanza sottolineare due fatti importanti che, prima o poi, tutti dovranno ammettere:
Il Libro dell'Apocalisse, questo Libro oscuro, non ci è stato dato per rimanere vago e mal interpretato. Non avrebbe per la vita spirituale un valore né pratico, né salvifico.
L'interpretazione di questo piccolo Libro non può essere il risultato di uno sforzo strettamente umano; può venire a noi solo nello stesso Modo in cui quella dei suoi simboli ci venne data da una Rivelazione Divina come è spiegato più avanti. (Apo. 5,1-5).
Per questo, non voglio sembrare uno di quelli che ancora offrono un'interpretazione personale dell'Apocalisse. Sono chiamato a informare e ad essere un testimone fedele di una Rivelazione Divina.
Infine Gesù mi disse ciò che era stato detto in precedenza al profeta Ezechiele:
"Parla e rivela queste cose al mio popolo. Ascoltino o non ascoltino" (Ezechiele 2).


PRESENTAZIONE DEL LIBRO
L'Apocalisse contiene le profezie sul ritorno e sulla caduta di Israele. Questo Stato non riapparirà mai più. E' la fine del suo tempo. Questo è ciò che Gesù intendeva dicendo "finchè i tempi dei pagani siano compiuti" (Lc 21,24), conosciuti anche come la "fine dei tempi", intendendo la fine del tempo dell'Anticristo e, secondo San Paolo, la fine del "mistero dell'iniquità che è già in atto" (2 Tessalonicesi. 2,7). Gesù ha rivelato l'Apocalisse a Giovanni per mettere in guardia i Suoi servitori. Oggi, questi "servitori" sono coloro che credono nel Suo Messaggio attuale. Infatti il Libro inizia così:
"Rivelazione (Apocalisse) di Gesù Cristo, che Dio Gli diede (a Gesù) per rendere noto ai suoi servi (i credenti) le cose che devono presto accadere e che Egli (Gesù) manifestò inviando il Suo angelo al Suo servo Giovanni (Apo.1,1)... Beato chi legge e beati coloro che ascoltano la parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino." (Apo.1,3).
Come molti Cristiani, San Giovanni era esilio sull'isola di Patmos nel 95 D.C., a causa dell'imperatore Domiziano. E' su quest'isola che egli ricevette le sue numerose visioni apocalittiche:
• "Io, Giovanni,... mi trovavo sull'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù Cristo" (Apo.1,9).
Egli rivela di aver ricevuto due volte da Cristo l'ordine di scrivere le sue visioni in un libro: "Quello che vedi scrivilo e mandalo alle sette chiese" (Apo.1,11). "Scrivi, dunque, le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo" (Apo.1,19). Il libro che Giovanni scrisse è il Libro dell'Apocalisse. Da notare che parla di due periodi diversi: "le cose che sono" e poi "quelle che accadranno dopo". Questo secondo periodo si riferisce a un tempo particolare nel futuro.
Quindi, questo Libro, composto di 22 capitoli, è diviso in due parti ben definite: una prima parte che riguarda il tempo di Giovanni, "le cose che sono", una seconda parte concernente un periodo futuro, "quelle che accadranno dopo". La missione del secondo messaggero apocalittico è specifica: spiegare le profezie che si riferiscono al secondo periodo, il futuro, che è ora attuale.
La prima parte.
E' composta dai capitoli 1 a 3 ed è indirizzata alle sette più grandi Chiese in Asia Minore (Turchia) fondate da Giovanni. Contiene esortazioni alla fede.
Questa parte, al contrario della seconda, è ben strutturata. Vi si trova un'organizzazione sistematica e logica del testo che è abbastanza comprensibile. Non ci soffermeremo su questi tre capitoli che non riguardano lo scopo del nostro studio.
La seconda parte.
Va dal capitolo 4 al 22. E' separata chiaramente dalla prima parte e inizia così: "Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel Cielo. La voce…diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito"(Apo 4,1). Questa parte riguarda, quindi, eventi futuri già menzionati in Apo. 1,19.
Alcuni pensano che i capitoli della seconda parte, come quelli della prima, si adattino a tutti i tempi e a tutti i luoghi e che parlino di una generica battaglia contro il male. Non è così, perché Dio sottolinea un tempo particolare, futuro a Giovanni, e un luogo preciso, la Palestina, come mostrano i versetti seguenti:
1 - "Rivelazione di Gesù Cristo che Dio Gli diede per render noto ai Suoi servi le cose che devono presto accadere" (Apo 1,1).
2 - "Scrivi, dunque, le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo (il ritorno della Bestia)" (Apo.1,19).
3 - "Sali quassù: ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito (il ritorno della Bestia)" (Apo. 4,1).
4 - "Vidi poi un angelo (Gesù)...con una catena in mano... incatenò Satana per mille anni... lo gettò nell'Abisso...fino al compimento dei mille anni. Dopo questi, dovrà essere sciolto per un po’ di tempo" (Apo 20,1- 3). "Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni..." (Apo 20,7).
5 - "La Bestia che hai visto era, ma non è più, salirà dall'Abisso, ma per andare in perdizione" (Apo 17,8). Tre indizi importanti devono essere notati qui:
a- La Bestia esisteva nel passato ("era"), prima che l'Apocalisse fosse scritta.
b- La Bestia non esisteva più quando Giovanni scrisse l'Apocalisse ("non è più"); non si può dire allora che la Bestia è il male in generale, perché questo è sempre esistito.Allo stesso modo ciò non si adatta all'Impero romano, come alcuni credono, perché esso esisteva ancora nel 95 D.C.
c - La Bestia ritorna dopo Giovanni, perché è detto "salirà dall'Abisso". Il suo ritorno coincide con la liberazione di Satana (Apo.20,7). Saliranno entrambi dall'Abisso allo stesso momento (Apo.11,7/ 20,1-3). Cosa accadrà dopo è, dunque, il ritorno della Bestia con la liberazione di Satana dall'Abisso.
6 - "…Sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi si deve compiere l'ira di Dio (contro la Bestia)"(Apo.15,1). E' la fine della Bestia.
7 - "…Dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno." (Apo.17,12).
8 - "…I quattro angeli sul Grande Fiume Eufrate (Iraq) pronti per l'ora, il giorno, il mese, l'anno." (Ap. 9,15). Questa profezia si riferisce ad un momento storico e ad un luogo ben precisi: l'Eufrate. Questo si adatta perfettamente alla guerra internazionale contro l'Iraq. Infatti, gli Stati Uniti, il cui presidente era George W. Bush senior, e i loro alleati d'Europa avevano minacciato questo paese nel 1990, di intervenire con mezzi militari contro di lui, fissandogli una data limite: la mezzanotte (l'ora) del 16 (il giorno) Gennaio (il mese) del 1991 (l'anno). Questa minaccia fu effettivamente messa in pratica immediatamente dopo la mezzanotte del giorno stabilito. Questa guerra internazionale contro questo Paese dell'Eufrate è un segno apocalittico evidente per tutti coloro che hanno lo Spirito profetico. Questa è l'unica guerra della Storia mondiale di cui è stato stabilito in anticipo " l'ora, il giorno, il mese, e l'anno" precisi (Ap. 9, 15). Questa è una tromba apocalittica forte, che solo i sordi non riescono a sentire. Per sottolineare l'importanza di quest'evento, l'Apocalisse cita l'Eufrate ancora una seconda volta: "Il sesto angelo versò la sua coppa sopra il Grande Fiume Eufrate…" (Ap.16,12). Questa seconda citazione dell'Eufrate si riferisce alla seconda guerra scatenata dagli Stati Uniti d'America il 19 marzo 2003 contro L'Iraq, sull'Eufrate. Queste due guerre sono state scatenate da due presidenti americani, padre e figlio con lo stesso nome: George W. Bush (padre) e George W. Bush (figlio).
Il primo, George Bush padre, figura tra questi "10 re al servizio della Bestia ma che non avevano ricevuto ancora il regno" al tempo di S. Giovanni (Ap.17,12). Questo è il nono (vedere il seguente capitolo su questi "10 re"). Suo figlio, George Bush Jr. - che porta provvidenzialmente lo stesso nome - è dunque l'undicesimo re, ma è uno dei dieci precedenti (tra i quali si trova già il suo stesso nome) perché questa è l'opera di suo padre che ambisce di finire. È dunque, uno di questi dieci re nello stesso spirito profetico che l'ottavo re della Bestia è detto " tuttavia uno dei sette" perché pretende di finire l'opera dei 7 precedenti (Ap 17,10-11).
La seconda guerra contro l'Iraq viene così a compiere la seconda profezia riguardante l'Eufrate, (Ap 9,14 / 16,12). È la guerra di Armaghédon (Ap.16,16). La traversata dell'Eufrate per "i re dell'Oriente" sarà compresa al momento del suo compimento (Ap 16,12).
9 - "Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. Ecco, Io (Gesù) verrò presto" (Apo.22,6-7). Tutti questi avvenimenti sono i segni evidenti del tempo del Ritorno di Gesù.
10 - I tre versetti seguenti indicano che gli eventi apocalittici hanno un significato spirituale: questa è la battaglia finale tra Gesù Cristo e i Suoi servi da una parte e l'Anticristo e i suoi servitori dall'altra. Questa battaglia decisiva ha luogo in una precisa località geografica: la Palestina e, in particolare, Gerusalemme:
a - "…i quali (i pagani) calpesteranno la Città Santa (Gerusalemme) per quarantadue mesi" (Apo.11,2).
b- "…la Bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della Grande Città…dove appunto il loro Signore fu crocifisso"(Apo.11,7-8). Gesù è stato crocifisso a Gerusalemme.
c- "Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni…per adunarli…su tutta la superficie della terra (la Palestina) e cinsero d'assedio l'Accampamento dei Santi e la Città Diletta (Gerusalemme)" (Apo.20,7-9).
La "Bestia" è l'Anticristo [Ritorno]
Tutti gli studiosi della Bibbia ammettono che la "Bestia" sia l'Anticristo di cui scrisse San Giovanni e "l'Uomo Iniquo", "Colui che si contrappone" (il nemico di Cristo: l'Anticristo) di cui parlò San Paolo (2 Tessalonicesi 2,3-4). Deve apparire nel tempo del Ritorno di Gesù Cristo. Giovanni dice: "Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Questo è l'Anticristo!" (1 Giovanni 2,22).
Solo gli Israeliti (gli Ebrei) sostengono che Gesù non sia il Messia e ne aspettano un altro. La religione islamica testimonia che "Issa (Gesù), il figlio di Maria" sia il Messia. Per di più, il Corano rivela che Egli è "la Parola di Dio" e "lo Spirito di Dio" (Corano sura III; La Famiglia d'Imran, 45).
Paolo ha detto: "…riguardo alla Venuta (il Ritorno) del Signore nostro Gesù Cristo…prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà essere rivelato l'Uomo Iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone (l'Anicristo). Non ricordate che, quando ero tra voi, venivo dicendo queste cose? "(2 Tessalonicesi 2,1-5).
I tempi apocalittici si riconoscono dal ritorno della Bestia in Palestina, fino al cuore di Gerusalemme. Là è dove l'Anticristo conduce la sua battaglia contro il Cristo. Gesù distruggerà questo nemico una volta per tutte e questa "Bestia" non riapparirà mai più (Apo.17,8). Ciò conferma quello che Gesù disse ai Suoi apostoli riguardo la fine dei tempi:"Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina"(Luca 21,20). Dobbiamo anche realizzare che è il tempo del Ritorno di Gesù Cristo.
Nella parabola del fico, Gesù ci esorta a riconoscere questo momento storico in cui la Bestia riappare e che precede quello del Ritorno di Gesù:
"Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose (la Bestia in Palestina), sappiate che Egli (il Figlio dell'Uomo: Gesù) è proprio alle porte" (Matteo 24,32-33). E' quindi imperativo! Dobbiamo scoprire l'identità della Bestia per realizzare che il Tempo del Ritorno di Gesù è arrivato.
L'Apocalisse: il Libro del Giudizio [Ritorno]
Il Libro dell'Apocalisse è un Libro di giudizio: condanna la Bestia e i suoi alleati (Apo.14,9-11), ma da una vita spirituale a quelli che combattono contro essa: "Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso…Furono aperti dei Libri (quelli della Bibbia). Fu aperto anche un altro Libro (l'Apocalisse), quello della Vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei Libri…" (Apo.20,11-12).
"I morti" rappresentano l'umanità annegata in un'ignoranza mortale. Non sono le anime di quelli che hanno lasciato questa terra. Tutti coloro che, su questa terra, ascoltano il Messaggio di questo Libro Aperto e lo mettono in pratica ritornano alla Vita spirituale: "Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte…"(Apo.1,3). In passato, Gesù aveva utilizzato lo stesso linguaggio: "…è venuto il momento - ed è questo- in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata vivranno" (Giovanni 5,25). E' ovvio che Gesù si riferisca al ritorno alla Vita spirituale. Questa è la "prima Resurrezione" di cui si parla in Apocalisse 20,5. Il "piccolo Libro Aperto" dà questa Vita a tutti coloro che ne ascoltano le parole, coloro che "hanno orecchi per ascoltare ciò che lo Spirito dice" a tutti gli uomini (Apo. 3,22).

Quest' "altro Libro", che deve essere aperto dopo gli altri è l'Apocalisse. E' stato "sigillato con sette sigilli nella mano di Colui (Dio) che era assiso sul Trono" (Apo.5,1). E' aperto alle nostre menti dopo gli altri Libri della Bibbia, perché è stato capito per ultimo. Oggi, come aveva già fatto in passato, Gesù ritorna dai Suoi nuovi Apostoli per "aprire le loro menti all'intelligenza delle Scritture", in modo specifico dell'Apocalisse (Luca 24,45).

Bisogna notare che "Colui che siede sul grande trono bianco" nel capitolo 20,11 non ha in mano il Libro (o il rotolo) sigillato che teneva nel capitolo 5,1. Questo perché "L’Agnello giunse e prese il Libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono" (Ap.5,7) per darlo all’ "Angelo… nella mano teneva un piccolo Libro aperto" (Ap.10,2). Questo Libro è, ancora, l'Apocalisse, piccolo in quanto a volume, ma enorme in quanto a Saggezza Divina.
Dall'apertura di questo "Piccolo Libro" ha avuto inizio il giudizio del mondo. Coloro che si uniscono alla Bestia, l'Anticristo, siano anche Cristiani, si oppongono a Gesù Cristo. Al contrario, coloro che la combattono, anche se pagani, si uniscono all'esercito di Cristo. Il Giudizio Divino avviene con il trionfo di Gesù e dei suoi servitori e con la sconfitta finale della Bestia e dei suoi alleati: "Le dieci corna che hai visto sono dieci re…Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e la loro potenza alla Bestia. Essi combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello li vincerà…e quelli con Lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli (Apo.17,12-14)…Vidi allora la Bestia e i re della terra con i loro eserciti radunati per muovere guerra contro Colui che era seduto sul cavallo (Gesù) e contro il suo esercito. Ma la Bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti…Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco" (Apo.19,19-21).
Da notare, quindi, che due parti si oppongono tra loro: l'Anticristo contro il Cristo.
Gli alleati della prima parte: il Drago, la Bestia, i Dieci Re e i loro eserciti.
La seconda parte è composta da: il Cavaliere, il Suo Esercito, la Donna, i due Testimoni e dall'Angelo.
Nel capitolo seguente vengono dati dei dettagli su ognuno di questi protagonisti.



RIASSUNTO DELLA STORIA
La storia narrata nella seconda parte dell'Apocalisse è presentata in simboli e in maniera disordinata, cosìcche potesse essere compresa solo qualora fosse stata data la Chiave della sua comprensione. Ecco i protagonisti ed un riassunto della storia:
4,1 I protagonisti alleati dell'Anticristo
A- Satana
Quando Gesù venne la prima volta, incatenò il demonio:
"Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo (Satana) sarà gettato fuori", disse Gesù (Giovanni 12,31).
L'Apocalisse ha predetto la liberazione del demonio dopo mille anni simbolici:
"Vidi poi un Angelo (Gesù) che scendeva dal Cielo con la chiave dell'Abisso. Afferrò il dragone…Satana e lo incatenò per mille anni…Dopo, questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo…Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni…Gog e Magog, per adunarli per la guerra…Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la Città diletta" (Apo.20,1-9).
Il diavolo, dopo esser stato incatenato dal Cristo, è liberato dall'Abisso dall'Anticristo, la Bestia, il cui simbolo è la stella (di David):
"Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro (una stella) caduto dal Cielo sulla terra (la Bestia caduta). Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; egli aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo (Satana liberato) come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera" (Apo.9,1-2).
Quest'oscurità è spirituale: il Sole della Verità e della Giustizia scompare quando Satana si diffonde sulla terra. Questo è il motivo per cui Gesù disse che il sole sarebbe diventato oscuro (Matteo 24,29/ Apo. 6,12). La complicità tra Satana e la Bestia è completa…..Gesù Cristo ha rifiutato qualsiasi collaborazione con Satana. L'Anticristo, al contrario, la cerca. Il clan satanico, così formato, è sostenuto dalla seconda bestia allo scopo di impiantare la Bestia in Palestina per fondare il Regno Sionista. Questo va contro la volontà esplicita di Dio (vedere 1 Samuele 8 e il nostro testo "Il Dramma di Gesù").
B- La Bestia [Ritorno]
1- Una "Bestia" è esistita in passato. Non esisteva più nel 95 D.C. quando l'Apocalisse fu scritta. Giovanni vede il suo ritorno nel futuro per un periodo breve, per scomparire poi per sempre:
"Vidi salire dal mare una Bestia che aveva dieci corna e sette teste…(Apo.13,1)... Chi ha intelligenza calcoli il numero della Bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tale cifra è 666 (Apo.13,18)… La Bestia che hai visto era (nel passato, prima del 95 D.C.), ma non è più (nel 95 D.C.), salirà dall'Abisso, ma per andare in perdizione" (Apo.17,8).
Israele è l'unico stato che sia esistito nel passato (prima del 95 D.C.) come regno. Non esisteva nell'anno 95 D.C., poiché era stato distrutto da Tito nel 70 D.C.
Sotto il re Salomone, questo regno aveva raggiunto l'apice della sua gloria tanto da divenire il famoso Impero Salomonico: "La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di 666 talenti, senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti…" (1 Re 10,14 / 2 Cronache 9,13). Per scoprire l'identità della Bestia, dobbiamo paragonare il suo "numero" (666) al peso dell'oro (666 talenti = circa 17 tonnellate) ricevuto da Salomone, perché la Bestia sogna di ristabilire l'Impero Salomonico, il "Grande Israele", il cui simbolo diviene il numero "666". Si deve notare che il numero della Bestia è un "numero d'uomo" (Apo 13,18), che significa che questa Bestia è il simbolo di esseri umani.
Nel 786 A.C., Nabucodonosor mise fine, una prima volta, al regno ebraico. Questo regno fu quindi ristabilito dai Romani nel 37 D.C., con Erode il Grande come re. Gesù predisse la distruzione di questo secondo regno di Israele quando "Gli si avvicinarono i Suoi discepoli per farGli osservare le costruzioni del tempio. Gesù disse loro: Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venge diroccata " (Matteo 24,1-2). Roma, che aveva ristabilito il regno in Israele, gli mise fine una seconda volta circa cento anni dopo. Distruggendo Gerusalemme e il Tempio nel 70 D.C. Tito, il Generale Romano, non sapeva che stava compiendo la profezia di Gesù. L'Apocalisse annuncia il ritorno della Bestia, una terza volta, ma solo per andare in perdizione per sempre: "e più non riapparirà" (Apo.18,21).
Il potere della Bestia
Durante il periodo del suo terzo ritorno, la Bestia appare nel mondo con un grande potere conferitole "dal Drago" (Satana) e dal suo potente alleato "la seconda Bestia" (Apo.13,11):
"Il Drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande" (Apo.13,2).
Da notare che è Satana (non Dio) che sostiene la Bestia, ed è esso, non Dio, che riunisce i suoi sudditi dai "quattro punti della terra" in Palestina (Apo.20,7-8).
Anche la seconda Bestia dà il suo potere alla Prima Bestia:
"Vidi poi salire dalla terra un'altra Bestia…Essa esercita tutto il potere della prima Bestia in sua presenza…" (Apo.13,11-17).
La "ferita" della Bestia
La Bestia è stata ferita a morte, ma la sua ferita mortale è stata guarita:
"Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita" (Apo.13,3).
Questa "ferita mortale" si riferisce alla distruzione passata di Israele, così come ai crimini di Hitler. Il profeta Geremia aveva usato quest'espressione quando Nabucodonosor distrusse Gerusalemme: "I miei occhi grondano lacrime notte e giorno, senza cessare, perché da grande calamità è stata colpita la figlia del mio popolo (Gerusalemme), da una ferita mortale" (Geremia 14,17).
La Bestia è guarita dalla sua ferita mortale. Essa riappare potente e gloriosa, ben sostenuta dai suoi alleati: il "Drago" e la "seconda Bestia". Il mondo intero ammira la "risurrezione" di Israele.
Il potere di seduzione della Bestia
Il mondo intero ammira la Bestia che riappare, guarita dalla sua ferita mortale, con tanta gloria e potenza. Tutti affermano che nessuno è capace di combattere contro di essa:
"Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla Bestia…e adorarono la Bestia dicendo: Chi è simile alla Bestia e chi può combattere con essa? (Apo.13.3-4)...E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel Libro della Vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno nel vedere che la Bestia era (una volta nel passato) e non è più (in vita nel 95 D.C.)…" ( Apo17,8)…ed eccola qua ritornata gloriosamente.
Nessuno, infatti, osa tanto da essere in grado di sconfiggere Israele. La grande potenza di questa piccola nazione è molteplice (militare, sociale, dei media, finanziaria, di lobbi internazionali...). Questo le dà un potere internazionale che intimidisce o paralizza la maggioranza della gente. Volente o no, il mondo segue la politica di Israele. Anche il Vaticano non osa opporvisi, neppure testimoniando che Gesù sia il Messia davanti alla potenza di Israele. Nessuno si aspetterebbe, oggi, la tragica fine di Israele profetizzata dall'Apocalisse.

Durata e caduta della Bestia
Alla Bestia è concesso un periodo di trionfo simbolizzato da 42 mesi. Occuperà la Palestina, fino al cuore di Gerusalemme, prima di scomparire improvvisamente:
-"i quali (i pagani, il popolo della Bestia) calpesteranno la Città Santa (Gerusalemme) per 42 mesi" (Apo.11,2). Sono considerati pagani (o gentili) a causa del loro rifiuto di Gesù.
• "Quando i mille anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni (i pagani o i gentili nominati sopra) ai quattro punti della terra, Gog e Magòg (simbolo dei pagani), per adunarli per la guerra (non per la pace: shalom)…Marciarono su tutta la superficie della terra (le colonie ebraiche) e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la Città diletta (Gerusalemme). Ma un fuoco scese dal Cielo e li divorò" (Apo.20,7-9).
Gli Ebrei Sionisti (falsi Ebrei secondo Apo 2,9/3,9), inspirati da Satana, non da Dio, sono venuti numerosi in Palestina dai quattro punti del mondo. Sono corsi in fretta qua sedotti dal mito della "Terra Promessa". Si sono stabiliti qui, attraverso la guerra, non in modo pacifico. Hanno occupato l'intero paese, anche fino al cuore di Gerusalemme che hanno proclamato la capitale di Israele. Giovanni ha previsto la distruzione assoluta e finale di Israele sotto forma di un fuoco simbolico che "disceso dal Cielo li divorò".
C- La Seconda Bestia (Idieci Re) [Ritorno]
Dopo la prima Bestia, Giovanni vede "un'altra Bestia" al suo servizio, che stabiliva il suo impero imponendolo a tutte le nazioni, con ogni mezzo. La seconda Bestia è chiamata anche il "Falso Profeta" (Apo.19,20), perché parla in favore della prima Bestia e profetizza falsamente il suo successo. E' simbolizzata anche dalle "dieci corna" sopra le teste della prima Bestia che rappresentano i "dieci re" al suo servizio:
- "Vidi poi salire dalla terra un'altra Bestia…Essa esercita tutto il potere della prima Bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima Bestia, la cui ferita mortale era guarita…potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero l'immagine della Bestia…e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della Bestia o il numero del suo nome" (Apo.13,11-17).
- "Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un'ora soltanto insieme con la Bestia. Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla Bestia" (Apo.17,12-13).
- "…Ma la Bestia fu catturata e con essa il Falso Profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti…(Apo.19,20)…E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la Bestia e il Falso Profeta…" (Apo.20,10).
Da notare che i dieci re appaiono con la Bestia. Il sostegno incondizionato degli U.S.A. a Israele rivela l’identità della seconda Bestia. I “dieci re” sono i dieci presidenti degli U.S.A. in carica dalla fondazione dello stato di Israele nel 1948, da Truman a Clinton che è il decimo e l’ultimo a sostenere la Bestia in modo incondizionato: Truman - Eisenhower - Kennedy - Johson - Nixon - Ford - Carter - Reagan - Bush Senior - Clinton.

Un’altra interpretazione sarebbe di non contare Kennedy tra i dieci re perché è stato assassinato senza terminare il suo mandato (1961-1963). Johnson ne prese il posto. In questo caso Bush Junior sarebbe effettivamente il decimo re.

Coloro che vogliono interpretare alla lettera inciamperanno, perché “la lettera uccide, lo Spirito dà vita”, disse Paolo (2 Corinzi 3,6).

George W. Bush Junior, pur essendo l’undicesimo, è uno dei dieci precedenti poiché porta lo stesso nome del padre che figura tra i dieci.

Senza questi dieci re dell’America, Israele non sarebbe né esistito né durato...

Alla fine comunque, i “dieci re” (a partire da Bush Jr) e la Bestia stessa, delusi dalle loro stesse azioni, distruggeranno Israele. Sarà una sorta di auto-distruzione: “Le dieci corna che hai viste e la Bestia odieranno la prostituta (Gerusalemme)… e la bruceranno col fuoco” (Apocalisse 17,16).

La Prostituta è la “donna seduta sopra la Bestia” (Apocalisse 17,3-5). Giovanni spiega che “La donna che hai vista simboleggia la Città Grande (Gerusalemme), che regna su tutti i re della terra” (Apocalisse 17,18). Isaia l’aveva già qualificata come prostituta: “Come mai è diventata una prostituta la città fedele? Era piena di rettitudine, la giustizia vi dimorava; ora invece è piena di assassini!” (Isaia 1,21). Essa regna sui “dieci re” e, attraverso essi, su gli altri capi di stato e i loro eserciti. Giovanni la vide “squarciata in tre parti” (Apocalisse 16,19): Ebrea, Cristiana e Mussulmana, mettendo così fine al sogno Sionista.

"E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù."
(La Rivelazione 17:6)
"Dans les bras de ce père ivre de douleur, un petit Palestinien victime de la violence israélienne." (Téléphoto Reuters) L'Orient-Le Jour du 20.05.04
Quelli che collaborano con la Bestia hanno il loro nome cancellato dal Libro della Vita Eterna di Dio. Coloro che combattono la Bestia sono gli eletti da Dio:
- "L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel Libro della Vita dell'Agnello immolato" (Apo.13,8-9).
4.2 - I protagonisti alleati del Cristo [Ritorno]
A - Il Cavaliere
Il Cavaliere nel Libro dell'Apocalisse è Gesù, il "Verbo di Dio; Egli giudica e combatte con giustizia" contro i pagani:
- "Poi vidi il Cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava "Fedele" e "Verace"; Egli giudica e combatte con giustizia…porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di Lui (Palestinese). E' avvolto in un mantello intriso di sangue (il sangue delle vittime della Bestia)…e il Suo nome è Verbo di Dio. Gli eserciti del Cielo lo seguono su cavalli bianchi (Hizb Allah)" (Apo.19,11-16).
Questo nome misterioso noto solo al Cavaliere indica che Gesù assumerà un nuovo aspetto, conosciuto solo da Lui e da quelli a cui Egli lo rivelerà (Apo. 3,12). Questo è il modo con cui Egli ritorna "come un ladro" (Apo. 3,4/ 16,15/ 1 Tessalonicesi 5,4/ 2 Pietro 3,10).
B - La Donna
A metà del Libro dell'Apocalisse appare una Donna raggiante:
- "Nel Cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle" (Apo.12,1).
Questa Donna è Maria, la Madre del Messia:
- "Essa partorì un figlio maschio (Gesù), destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro" (Apo.12,5).
Il diavolo combatte contro la Donna ed i Suoi figli:
- "Or quando il drago si vide precipitato sulla terra (con la "stella" di Apo.9,1), si avventò contro la Donna che aveva partorito il figlio maschio…(Apo.12,13)…Allora il drago si infuriò contro la Donna e se ne andò a far guerra contro il resto della Sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù (contro la Bestia)" (Apo.12,17).
Questa Donna, la Vergine Maria, è apparsa a La Salette (in Francia) nel 1846 per denunciare il tradimento del clero. Lì ha annunciato anche l'apparizione vicina dell'Anticristo, sostenuta dai "Dieci Re". Ella ha pure predetto il manifestarsi della "Bestia". Maria è poi apparsa a Fatima (in Prtogallo) nel 1917, per mettere in guardia il mondo contro i cataclismi apocalittici futuri. Ella ha affidato un messaggio segreto al Vaticano, chiedendo al Papa di rivelarne il contenuto nel 1960. Il Papa non ha obbedito, e il Messaggio è rimasto nascosto nonostante il fatto che Papa Giovanni Paolo II abbia fatto finta di averlo rivelato nell'estate del 2000. Abbiamo buoni motivi per pensare che questo segreto sia legato al manifestarsi dell'Anticristo e alla sua infiltrazione nel Vaticano stesso. Questo fatto è già stato rivelato da Maria a La Salette, dove Ella ha predetto che "Roma perderà la fede e diventerà la sedia dell'Anticristo". Comunque, una cosa ancora rimane da rivelare al mondo: l'identità dell'Anticristo! Il Papa non ha avuto il coraggio di farlo! (Riferirsi al nostro testo "La Salette"). Gesù Stesso ha smascherato questo Nemico rivelando l'identità della Bestia.
L'apparizione di questa "Donna" ai giorni nostri è un segno apocalittico evidente.
C I "Due Testimoni".
Dio manderà i Suoi "due testimoni" a profetizzare contro la Bestia che trionferà su di loro e li ucciderà. Le persone si rallegreranno e si congratuleranno con loro stessi per questo:
"Ma farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro misione di profeti (contro la Bestia e i suoi alleati)…Essi hanno il potere di chiudere il cielo, poiché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche il potere di cambiare l'acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno…la Bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà… Gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra" (Apo.11,3-10).
Accusati di essere "terroristi", i due testimoni sono attaccati dal mondo intero. I due testimoni sono due popoli: i Palestinesi e i Libanesi, soprattutto quelli del sud del Libano, che combattono contro la Bestia, non quelli che collaborano con lei e si sottomettono a lei. Questi due gruppi di uomini sono menzionati in un altro punto dell'Apocalisse: San Giovanni ha visto "le anime di coloro (i Palestinesi, il Primo Testimone) che furono immolati a causa della Parolo di Dio e della Testimonianza che Gli avevano resa (testimoniando contro la Bestia). E gridarono a gran voce (con tutto il loro cuore): -Fino a quando, Sovrano, Tu che sei Santo e Verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue…?-". Dio risponde dicendo loro "di pazientare ancora un poco, finchè fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli (i Libanesi, il Secondo Testimone) che dovevano essere uccisi come loro" (Apo.6.9-11).
Questi due testimoni hanno il potere di "chiudere il cielo, poiché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche il potere di cambiare l'acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno..." (Apo.11,6). Questi versetti simbolici significano che i due testimoni hanno il potere di fermare, con azioni militari, qualsiasi "processo di pace" fatto a loro svantaggio ( che è una "falsa pace" come la Santa Vergine ha detto a La Salette). Questo è il significato del potere che hanno di "chiudere il cielo" e di impedire che piova, poichè "cielo" e "pioggia" sono simboli di pace e di prosperità. Il potere di "cambiare l'acqua (del battesimo) in sangue" indica che il loro sangue versato nel combattimento contro la Bestia è una testimonianza di Gesù e, come tale, ha il valore di un battesimo di sangue, non di acqua (il battesimo di Fatima). Dio stima il loro sacrificio al punto tale da ritenere, persino, che essi "siano messi a morte", crocifissi come Gesù: "La Bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà…dove appunto (a Gerusalemme) il loro Signore (Gesù) fu crocifisso" (Apo.11,7-8). Questo battesimo di sangue li rende discepoli di Gesù, dacchè Egli è il loro Signore.
D - L' "Angelo" dell'Apocalisse
Quest' "Angelo" mandato dal Cielo è un uomo, come è stato già spiegato nel capitolo uno
Quando la Bestia è apparsa, Gesù ha rivelato il mistero apocalittico al Suo "Angelo". Egli, quindi, lo manda con il "Piccolo Libro Aperto"(Apo.10,1-2) per spiegarne il contenuto: "Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo Libro,perché il Tempo è vicino" (Apo.22,10).
Una caratteristica del Suo messaggero è che viene dall'oriente. E', dunque, un'orientale. Infatti, Giovanni lo vide venire da Oriente dell'Isola di Patmos:
- "Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente, e aveva il Sigillo del Dio Vivente…" (Apo.7,2).
E' dall'oriente, dal Libano, dove il Messia ha rivelato il Mistero dell'Apocalisse, che quest'uomo è inviato per spiegare a tutto il mondo i contenuti di questo "Piccolo Libro".
Il "Sigillo del Dio Vivente" è lo stesso Piccolo Libro. Coloro che credono nel suo Messaggio sono segnati dal Sigillo di Dio e sono quindi scelti da Lui. Questa selezione degli eletti da Dio è fatta prima del grande cataclisma universale (la terza guerra mondiale):
- "…E gridò (l'Angelo) a gran voce ai quattro angeli…: -Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finchè non abbiamo impresso il Sigillo del Nostro Dio sulla fronte dei Suoi servi"(Apo.7,3).
Gesù ci aveva già messo in guardia contro questi giorni terribili che precedono il Suo Ritorno e che cambieranno la faccia dell'intera terra:
- "…sulla terra angoscia di popoli in ansia…gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra (le armi nucleari minacciano tutto il mondo)…Allora vedranno il Figlio dell'Uomo (Gesù) venire su una nube con Potenza e Gloria grande" (Luca 21,25-27).
Gesù, dopo aver annunciato tutti questi disastri, ha prontamente rassicurato i Suoi discepoli, quelli segnati dal Sigillo divino:
- "Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina" (Luca 21,28).

- "Quando i mille anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carecere e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra (gli Ebrei Sionisti: falsi Giudei secondo Apo.2,9 / 3,9)…per adunarli per la guerra (non per la pace:shalom)..Marciarono su tutta la superficie della terra (la Palestina) e cinsero d'assedio l'accampamento dei Santi e la Città Diletta (Gerusalemme). Ma un fuoco scese dal Cielo (da Dio) e li divorò" (Apo.20,7-9).


RAGIONI DELL'ERMETISMO
5.1 - La profezia sigillata spiegata in due tempi
L'Apocalisse è rimasta ermeticamente segreta per molte ragioni. Una di queste, la più semplice, è che le profezie contenute in essa non si erano ancora compiute. Una profezia può essere ben compresa solo dopo il suo compimento nella storia. Per questo motivo, le profezie dell'Antico Testamento sulla Venuta del Messia furono capite in dettaglio solo dopo la venuta di Gesù. Per esempio, nessuno si aspettava che il Messia sarebbe stato messo a morte da quelli che Lo aspettavano con tanto fervore e il capitolo 53 di Isaia, che parla del Messia messo a morte dalla Sua stessa gente, era incomprensibile prima della crocifissione di Gesù.
Allo stesso modo, le profezie apocalittiche sulla Bestia erano completamente oscure. Quando è apparsa, Gesù Stesso è , quindi, intervenuto per rendere chiare le profezie che lo annunciavano. Senza quest'intervento divino queste profezie sarebbero rimaste ermeticamente segrete.
In passato, Gesù apparve dopo la Sua Resurrezione a due discepoli lungo la strada per Emmaus, "E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a Lui (Luca 24,27)... Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: -Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno-" (Luca 24,45-46). Ora, se Gesù non fosse apparso per spiegare le profezie che Lo riguardavano, le menti dei Suoi discepoli -e in verità anche le nostre stesse menti- non sarebbero state aperte alla comprensione delle Scritture. Allo stesso modo, se Gesù non avesse spiegato l'Apocalisse, questo "piccolo Libro" sarebbe rimasto inaccessibile per le nostre menti.
San Pietro dice a riguardo delle profezie bibliche:
"Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio" (2 Pietro1,20-21).
Noi sottolineamo il fatto che la spiegazione dell'Apocalisse data qui non è una "privata spiegazione", ma una rivelazione divina fatta da Gesù Stesso. L'Apocalisse era ancora oscura prima del 13 Maggio del 1970, poiché gli uomini avevano tentato di spiegarla con un'iniziativa personale. Non erano inviati da Dio.
Due ragioni hanno tenuto il segreto dell'Apocalisse ermeticamente chiuso per così tanto tempo:
1 - Le profezie apocalittiche non si erano ancora compiute: Molti, riguardo queste profezie, stavano "cercando di indagare a quale momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo", come disse Pietro (1 Pietro 1,11), ma tutte queste ricerche sono rimaste senza frutto perché né "il momento", né "le circostanze" si erano ancora adempiute. Il tempo apocalittico e le circostanze furono evidenti nel mondo solo dal 1948, quando è apparsa la Bestia. Allora il Cristo è apparso, il 13 Maggio del 1970, per spiegarle aprendo il "Piccolo Libro".
2 - Il testo presenta la storia dell'Apocalisse in un modo particolarmente complicato. Ciò garantisce la sua perfetta segretezza, anche dopo il ritorno della Bestia. Se Gesù non avesse dato la "chiave", questo Libro sarebbe rimasto segreto a causa dei tre seguenti fattori a causa dei quali il messaggio è nascosto:
- Intreccio tra eventi e protagonisti.
- Ripetizioni diverse della stessa storia.
- Simboli differenti per la stessa realtà.
5.2 L'intreccio
Gli eventi e i protagonisti sono intrecciati, mischiati e non compaiono in modo organizzato. Il lettore non si deve aspettare una successione logica degli eventi e dei loro protagonisti. L'intreccio è tale che ci si sente persi. La bestia, per esempio, è menzionata nel capitolo 11,7, brevemente e rapidamente, senza una prima presentazione, come se il lettore dovesse sapere tutto su di essa, cosa che non è vera. In questo modo, passa completamente inosservata. Poi ne viene fatta una lunga menzione di nuovo nei capitoli 13 e 17, dove ne vengono forniti molti dettagli, sottolineando il suo carattere feroce, la sua pre-esistenza, la sua scomparsa e, alla fine, la sua ricomparsa con forza in un luogo indicato vagamente e simbolicamente, prima di scomparire per sempre. Ancora una volta, però, per capire tutto questo, è necessario possedere "la Chiave". E' per la spiegazione data da Gesù che uno può -con pazienza- mettere insieme i pezzi del "puzzle" apocalittico, ogni pezzo nel posto giusto. Senza questa "Chiave", ci si perde nel labirinto confuso di questo Santo Libro.

Le ripetizioni diverse [Ritorno]
Uno stesso evento è ripetuto molte volte, ma in modo differente ogni volta. Così è stato per i due sogni del faraone interpretati da Giuseppe: il sogno delle "sette vacche" e quello delle "sette spighe di grano". Entrambi i sogni avevano lo stesso significato e annunciavano sette anni di carestia che sarebbero seguiti a sette anni di buoni raccolti. Giuseppe spiegò al faraone che "Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla" (Genesi 41,17-32).
Nell'Apocalisse, allo stesso modo, se c'è una ripetizione, significa che Dio ha deciso inesorabilmente di agire contro la Bestia, per ciò ci sono varie ripetizioni del racconto del suo ritorno e della sua distruzione.
- Una prima presentazione degli eventi scorre dal capitolo 4 al capitolo 8,1: Il Signore è sul Suo Trono per giudicare l'umanità tramite un Libro che Egli tiene chiuso (sigillato con sette sigilli) nella Sua mano. Nel capitolo 5, l'Agnello (Gesù) viene avanti per prendere il Libro (Apo.5,7) e nel capitolo 6, Egli rompe i sigilli, uno dopo l'altro. Quattro cavalli (anch'essi rappresentano la Bestia) appaiono con i loro cavalieri per uccidere la gente con guerre e carestie (Apo.6,1-8). Due categorie di persone sono uccise da questi cavalieri, perché hanno testimoniato la Parola di Dio contro la Bestia (Apo.6,9-11). Alla fine, Dio risponde alle preghiere delle vittime della Bestia esprimendo la Sua rabbia contro la Bestia (Apo.6,12-17). Dopo la caduta della Bestia, comincerà nel mondo una nuova era (Apo.21 e 22)
- Una seconda presentazione degli stessi eventi segue immediatamente sotto simboli diversi. Va dal capitolo 8,2 fino alla fine del capitolo 9. Qui i sette sigilli del Libro sono sostituiti da sette trombe portate da sette angeli.
Tra questa seconda presentazione e la terza che segue, compaiono i protagonisti della storia, in simboli mescolati fra loro, dal capitolo 10 al capitolo 15,4: l'Angelo, i due Testimoni, il Drago, la Donna, la Bestia, l'altra Bestia, gli Eletti.
- Una terza presentazione di questi eventi è ripetuta dal capitolo 15,5 fino alla fine del capitolo16. Il simbolismo differisce ancora dai precedenti: lì ci sono sette angeli con sette coppe colme dell'ira di Dio.
Tre diverse esposizioni che raccontano la stessa storia: ogni sigillo che è rotto dall'Agnello, ogni tromba che è suonata e ogni coppa che è vuotata, sono solo espressioni differenti degli stessi eventi ripetuti sotto simboli diversi.
5.4 I simboli differenti
Gli stessi protagonisti sono presentati sotto simboli diversi:
La Bestia dei capitoli 13 e 17 è rappresentata anche da:
- I quattro cavalli devastatori (Apo.6,1-7).
- I "pagani" (Apo.11,1).
- "Babilonia la Grande" (Apo.18,2).
- Le "nazioni (i pagani) ai quattro punti della terra: Gog e Magog" (Apo.20,7).
- I simboli più difficili da capire questo richiede attenzione sono nel capitolo 17,9-11:
Le "sette teste (della Bestia) sono sette colli" sui quali siede la grande prostituta (Gerusalemme è su sette colli: Monte Sion, Monte Moria etc…17,9). Essi sono anche "sette re" (Apo.17,10), perché rappresentano tutta la storia passata di Israele come regno: i 5 che sono caduti rappresentano la Bestia che "era"; quello (il sesto) ancora esistente (al tempo di Giovanni) rappresenta gli Ebrei che stavano lottando segretamente per ristabilire il regno di Israele sotto l'impero romano -Paolo chiama questo "il mistero dell'iniquità già all'opera" in 2 Tessalonicesi 2,7- Il settimo, che "non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco" rappresenta la Bestia di ritorno nel mondo "per poco…(e che) è ad un tempo l'ottavo re e uno dei sette". Israele ritornando, ma non come regno, è l'"ottavo", ma rappresenta quei "sette re" di Israele che sono caduti. Gli Israeliti sperano ancora di restaurare il Regno di Davide e il Tempio di Salomone. Continuano ancora a proclamare Gerusalemme la Città del Re Davide.
Questa varietà di simboli si applica anche ai numeri: i "42 mesi" (Apo.11,2) sono anche i "1260 giorni" (Apo.11,3 / 12,6), e il "tempo e i due tempi e mezzo" (Apo.12,14).
Nel seguente capitolo viene data una spiegazione maggiore.



SPIEGAZIONE DEI NUMERI E DEI SIMBOLI
6.1 - Il numero "666"
666 talenti d'oro
Abbiamo già visto che questo numero si riferisce ai 666 talenti d'oro che Salomone riceveva ogni anno dai paesi vicini (1 Re 10,10 / 2 Cronache 9,13). Israele sogna oggi un'entrata annuale di questo tipo che equivale a circa 17,000 kg d'oro (17 tonnellate!). Una tale ricchezza, riversata su Israele dagli Arabi (petrolio…) non solo sosterrebbe in modo considerevole l'economia di Israele, ma manterrebbe anche il controllo totale di Israele, morale ed economico, sui paesi arabi e sul mondo intero. Il numero 666 simboleggia le ambizioni Sioniste, il Grande Israele.
Simbolo di fallimento
Il numero 6 è il simbolo del fallimento. E' la sorte della stella a 6 punte, simbolo di Israele. In senso profetico, il numero 6 è il simbolo del male e dell'imperfezione, in contrasto con il numero 7, che è il simbolo del Bene e della perfezione. Quando Gesù chiede di perdonare "7 volte o 77 volte" (Matteo 18,21), bisognerebbe capire che il perdono deve essere concesso pienamente a coloro che lo chiedono con sincerità, non solo 7 volte in numero, ma ben oltre, fino al simbolismo del numero 7, che significa perdonare completamente con tutto il proprio cuore. Allo stesso modo, i "7 sigilli" che chiudono il Libro indicano che il suo segreto è completamente garantito. Le "7 corna dell'Agnello" indicano che Egli è Onnipotente e i Suoi "7 occhi" esprimono la Sua perfetta penetrazione delle anime (Apo 5,6).
Nel contesto apocalittico, il numero 6, un grado sotto il 7, è quindi simbolo di fallimento, di un piano abortito che termina in un tormento eterno, invece di condurre al Riposo perpetuo del "7° Giorno". Dio ha creato l'universo in sei giorni, ma "il Settimo giorno Egli si riposò" (Genesi 2,2). Chi è posto sotto il "7" entra nel Riposo di Dio. San Paolo dice che il "Riposo del Settimo Giorno" è riservato ai discepoli di Gesù. Egli invita, quindi, gli Ebrei a credere in Gesù: "Dobbiamo dunque temere che…qualcuno di voi ne sia giudicato escluso (dal Riposo di Dio)…E' dunque riservato ancora un Riposo sabatico per il popolo di Dio (i discepoli di Gesù)…Affrettiamoci dunque ad entrare in quel riposo…" (Ebrei 4,1-11). Israele e i suoi alleati, poiché sono segnati dal "6", non saranno introdotti in questo Riposo eterno dell'animo, che è riservato a coloro che combattono contro la Bestia.
Gesù Stesso invita tutti ad entrare in questo Riposo: "Venite a Me, voi tutti, che siete affaticati ed oppressi, e Io vi ristorerò…Prendete il Mio giogo sopra di voi…e troverete ristoro per le vostre anime"(Matteo11,28-29). Noi preghiamo che gli Ebrei rispondano all'invito di Gesù. Essi capiranno allora, che il piano Sionista non porta alla pace e alla sicurezza che stanno cercando e che l'unico e il vero Riposo si trova in Gesù Cristo.
Coloro che si rifiutano di andare da Gesù sono condannati ad una stanchezza eterna; essi sono segnati dal "6", perché non raggiungeranno mai il Riposo del Settimo Giorno. Ecco perché Dio dice nell'Apocalisse: "Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli e non avranno riposo né giorno, né notte quanti adorano la Bestia"(Apo.14,11).
Mentre quelli che combattono contro la Bestia, sono coloro che, forse senza saperlo, praticano "la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù"(Apo.14,12). Essi saranno introdotti per sempre nel Riposo di Dio:
"Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono"(Apo.14,13).
L'Alleanza tra i tre protagonisti del male
La tripla ripetizione del 6 (666) rappresenta i tre protagonisti maligni alleati: "il Drago", "la Bestia", e "la seconda Bestia". Questi tre alleati, ognuno simbolicamente marchiato dal "6", sono uniti in un numero: 666, perché questi tre alleati lavorano insieme per stabilira l'impero della prima Bestia. Da una parte "il Drago le (alla Bestia) diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande" (Apo.13,2), e dall'altra, anche la seconda Bestia in modo totale "esercita tutto il potere della prima Bestia in sua presenza" (Apo13,11-12), con i suoi "dieci re, che hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla Bestia" (Apo.17,12-13). Questo numero ben rappresenta i tre protagonisti maligni alleati.
La seconda Bestia è anche chiamata "il falso profeta" (Apo.19,20 / 20,10), perché profetizza la vittoria della Bestia, cosa che è falsa! Infatti la vera profezia è che "la Bestia va in perdizione" (Apo.17,8).
I giornali del mondo -in particolare quelli del Medioriente- ci informano continuamente che i capi delle due Bestie continuano a viaggiare per "radunare i re di tutta la terra", -e in particolare i re Arabi- per convincerli ad unirsi all'impegno americano pro-israeliano, imponendo loro la pace con Israele. Questa "falsa pace" finirà con una guerra predetta simbolicamente chiamata "Armagheddon".
San Giovanni ha visto questi tre alleati come "tre spiriti immondi -simili a rane: sono infatti spiriti di dèmoni…vanno a radunare tutti i re di tutta la terra per la guerra del Gran Giorno di Dio l'Onnipotente…E radunarono i re nel luogo che -in ebraico- si chiama Armaghedon" (Apo.16,13). Da notare che questo nome è in ebraico (Apo.16,16). In questa lingua "Ar-Megiddon" significa "Montagna di Megiddo" (Ar, in ebraico, significa montagna). Megiddo, vicino Haifa, è il luogo dove le truppe israeliane furono completamente distrutte da quelle egiziane nel 609 A.C. (2 Re 23, 28-30/ 2 Cronache 35,19-25). Lì, in Megiddo, il Faraone Necao uccise il re Giosia in cui gli Israeliani avevano riposto tutte le loro speranze. Questo fu l'inizio della caduta di Israele. Infatti, circa venti anni più tardi, Nabucodonosor, re di Babilonia, invase Gerusalemme e distrusse il Tempio di Salomone, mettendo fine, per la prima volta, al regno di Israele. Da allora, Megiddo è divenuto il simbolo di sconfitta e di sterminio di Israele. Dio ha in serbo una nuova Megiddo, grande quanto una montagna (ar), per la Bestia…e i suoi alleati.
6.2 - I "42" mesi [Ritorno]
"Alla Bestia fu data…con il potere di agire per 42 mesi" (Apo.13,5), "i pagani (la Bestia) calpesteranno la Città Santa (Gerusalemme) per 42 mesi" (Apo.11,2). Ciò significa che la Bestia e i pagani (o i gentili) sono la stessa cosa. Dio, però, manderà i Suoi "due testimoni…(perché) compiano la loro missione di profeti (contro la Bestia) per 1260 giorni" (Apo.11,3). Questo vuol dire che i due testimoni di Dio profetizzeranno contro la Bestia nel periodo in cui essa (la Bestia) occupa Gerusalemme, perché 42 mesi equivalgono a 1260 giorni (42x30).
Durante questo stesso periodo, la "Donna", simbolo degli apostoli dell'Apocalisse, fugge "per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita (dal Messaggio apocalittico: Apo.10,9-10) per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal Serpente (tre tempi e mezzo)" (Apo.12,14). Questi tre tempi e mezzo sono i "42 mesi" o i "1260 giorni", che equivalgono a "tre anni e mezzo". Questo stesso periodo è simbolizzato anche dai "tre giorni e mezzo" (Apo.11,9) e rappresenta il periodo di tribolazione dei due Testimoni di Dio: "Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo". La televisione ha mostrato a tutto il mondo i cadaveri dei Palestinesi e dei Libanesi vittime di Israele, trucidati, imprigionati, cacciati via dalle loro case demolite e dalle loro terre per essere sostituite da colonie ebraiche.
Dal profeta Daniele in poi, il periodo di "tre tempi e mezzo" è divenuto simbolo di periodi di ingiustizia e di persecuzione (vedere Daniele 7,25).
Questo periodo, presentato in modo diverso tutte le volte, svia il lettore e contribuisce a rendere impossibile per chiunque la comprensione dei contenuti apocalittici. La spiegazione è la seguente: la Bestia deve occupare la Palestina per "42 mesi". Durante questo periodo, che equivale a 1260 giorni, i due Testimoni di Dio si opporranno. Nel frattempo, gli apostoli dell'Apocalisse, i figli della "Donna", sono scelti e tenuti isolati, come in un "deserto", per "essere nutriti" con il Libro dell'Apocalisse finchè non assimilino il suo Messaggio (Apo.12,14). Essi sono invitati a prendere questo Libro dalla mano dell'Angelo che lo tiene aperto e a "mangiarlo" per essere in grado di "profetizzare ANCORA", con i due Testimoni, "contro molti popoli e nazioni, e re" alleati della Bestia (Apo.10,8-10).
6.3 - Le "corna"
Le corna sono simbolo di potenza. Satana appare nell'Apocalisse sotto forma di un "Drago rosso (furioso), con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi (Apo.12,3). Anche la Bestia ha "dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo" (Apo.13,1).
Un dettaglio importante passa inosservato: la Bestia ha "sette teste e dieci corna" con diademi sulle "dieci corna", perché il potere appartiene ai "dieci re", non alla Bestia. Il Drago, invece, porta i suoi diademi sulle "sue teste", che sono la sorgente del suo potere. Esso è il re del Male incoronato.
6.4 - I quattro cavalli
I quattro cavalli del capitolo 6,1-7 sono tutti una stessa persona: essi rappresentano "la Bestia". Si oppongono ai "4 Esseri Viventi" che stanno attorno al Trono di Dio (Apo.4,6-8): i 4 Evangelisti. Ogni Evangelista permette ad uno dei quattro cavalli di "venire" dritto nel mondo con il suo cavaliere. I 4 Vangeli danno vita al mondo, mentre il potere dato a questi quattro cavalieri è maligno perché essi vengono "per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra" (Apo.6,8): Le due Bestie dell'Apocalisse.
6.5 - Le armi Apocalittiche [Ritorno]
San Giovanni vide tre tipi di armi che non esistevano ai suoi tempi: gli aeroplani, le bombe e i carri armati. Queste armi apocalittiche sono la forza della Bestia.
Le "cavallette" (aerei e elicotteri)
Giovanni vide delle strane "cavallette" comparire per la guerra. Sono aerei e elicotteri:
"... Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra…Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra (sono armi per la guerra)…il loro aspetto era come quello degli uomini (sono guidati da uomini)…Avevano il ventre simile a corazze di ferro (il corpo metallico di un aereo), e il rombo delle loro ali come il rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all'assalto (il rumore dei motori posti sulle ali degli aerei)" (Apo.9,3-11).
Le battaglie nell'aria sono una dimensione di guerra completamente nuova e indicano che siamo in tempi profetici. Gli aerei da guerra e gli elicotteri sono la più grande forza militare di Israele, datagli dagli U.S.A.
La "grandine enorme" (le bombe moderne)
Le micidiali bombe moderne sono rappresentate dalla "grandine enorme", mai vista al mondo, poiché ogni chicco pesa un talento (circa 17 kg, il peso delle bombe moderne) causando un terribile disastro:
"E grandine enorme del peso di un talento scrosciò dal cielo sopra gli uomini…era davvero u grande flagello" (Apo16,21).
Questa grandine enorme compare insieme alle "cavallette" da guerra. Le Bombe Moderne (al Napalm e bombe dirompenti degne di nota) sono armi apocalittiche usate ogni giorno da entrambe le Bestie e dai loro alleati contro coloro che gli resistono. Questo flagello è stato annunciato dalle profezie per segnalare i tempi apocalittici.
I "cavalli" (i carri armati)
Giovanni disse:
"Così mi apparvero i cavalli (i carri armati) e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca uscivano fuoco, fumo e zolfo (i cannoni e le mitragliatrici dei carri armati)" (Apo.9,17).
Le profezie sulla armi apocalittiche non potevano essere comprese prima che queste armi comparissero, visto che un tale arsenale era inconcepibile al tempo di Giovanni e di fatto fino all'alba del XX secolo.
6.6 -I luoghi geografici
La Palestina è il centro principale degli eventi apocalittici. Due testi attirano la nostra attenzione su questo paese -specialmente su Gerusalemme, la "Città Santa"- dove la Bestia deve apparire.

• "I pagani calpesteranno la Città Santa per 42 mesi" (Apo.11,2).
• "Satana uscirà…per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra…per la guerra…Marciarono su tutta la superficie della Terra (la Palestina, dove le colonie israeliane ricoprono l'intero paese) e cinsero d'assedio l'Accampamento dei Santi e la Città Diletta (Gerusalemme)" (Apo20,7-9).

Il paese dove Satana raduna i suoi uomini è riconoscibile come "la Città Diletta" o la "Città Santa".
6.7 - Le caratteristiche della Bestia
1 - Esisteva nel passato, era scomparsa e riapparirà di nuovo.
2 - Riappare in Palestina con potenza e sembra invincibile.
3 - Ha subito una ferita mortale dalla quale è guarita.
4 - Ha un grosso potere internazionale.
5 - E' il simbolo di un gruppo di uomini.
6 - Una nazione potente la sostiene e la impone al mondo.
7 - Appare con aereoplani, bombe e carri armati.
8 - Causerà spargimento di molto sangue innocente.
9 - Sostiene che Gesù non è il Cristo.
10- Sarà distrutta nella guerra di Armaghedòn.
La presenza, dal 1948, in Palestina dello Stato di Israele, spalleggiato dagli U.S.A., Stato formato da Ebrei che sono accorsi numerosi "dai quattro punti della terra" per stabilirsi su tutta l'estensione del Paese, proclamando Gerusalemme capitale, è un segno della venuta del tempo apocalittico.
6.8 - La Restaurazione: Un Cielo Nuovo e una Terra Nuova
Dio inaugurerà una nuova era nel mondo dopo la caduta della Bestia. Giovanni ha visto "un Cielo Nuovo e una Terra Nuova" (Apo.21,1). Ha aggiunto: "E Colui che sedeva sul Trono disse:- Ecco Io faccio Nuove tutte le cose-" (Apo,21,5). Questo Nuovo Universo era già stato annunciato da San Pietro:"E poi, secondo la Sua promessa, noi aspettiamo Nuovi Cieli e una Terra Nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia"(2 Pietro 3,13). (Vedere il testo "La Restaurazione Universale)
Questi sono gli eventi riportati nel Libro dell'Apocalisse. Ho cercato di spiegarli in modo semplice e con metodo. Non sono stati rivelati in questa maniera, perché Dio ha voluto mantenere il Messaggio segreto (Apo,10,4) fino al compimento delle profezie e alla riapparizione della Bestia; Egli avrebbe mandato poi il Suo messaggero per rivelare tutto: "Non mettere sotto sigillo le parole prefetiche di questo Libro, perché il tempo (del Ritorno di Gesù) è vicino". Questa segretezza mirava a mettere alla prova l'umanità prima del ritorno di Gesù (Apo.3,10-11).
Gesù sta ora mettendo alla prova i cuori degli uomini: "Io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini" dice Gesù (Apo.2,23). Gli eletti sono coloro che si mettono dalla parte della Giustizia combattendo con coraggio e con determinazione contro la Bestia, anche a costo delle loro stesse vite. Essi stabiliscono, con la loro resistenza contro l'Anticristo, il Regno di Dio e del Suo Messia sulla terra:
"Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli (i due testimoni). Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la loro vita fino a morire" (Apo.12,10-11).
L'Apocalisse narra la storia del ritorno di Israele e della sua condanna finale. La sua caduta dimostrerà la potenza e la gloria del Messia, Gesù di Nazaret. Il Suo Regno rimarrà questa volta per sempre sulla terra.
6.9 - Il Regno di Dio sulla Terra
La settima tromba risuona: annuncia lo stabilirsi del Regno di Dio e di Gesù sulla terra dopo la caduta dell’Anticristo:
“Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: Il Regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: Egli regnerà nei secoli dei secoli” (Ap.11,15).

La Luce divina, spenta dal Drago e dalla Bestia, risplenderà di nuovo nei cuori assetati di Verità e d’amore. Essi vivranno con Dio in loro e saranno il Tempio di Dio. Ecco perché l’Apocalisse dice:
- “Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza* bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all’infuori di chi la riceve” (Ap.2,17). “Nessuno conosce” questo nome perché è discreto e intimo.

* Certe Bibbie traducono “sasso bianco” al posto di “pietra bianca”. “Sasso” è la traduzione della parola greca “psyfon”, la lingua nella quale l’Apocalisse fu scritta. Ora, in greco questa parola significa “sasso” o “pietra”. E’ con la parola “pietra” che va tradotta (così come traduce giustamente la Bibbia TOB, Traduzione Ecumenica della Bibbia) perché la parola “sasso” non può servire all’edificazione di una costruzione.

La parola “pietra”, per di più, ha una risonanza profetica ed evangelica che non viene evocata dalla parola sasso. Gesù dicendo a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa” (Mt.16,18), ha consacrato questa parola. Gesù la riprende nell’Apocalisse per edificare la sua Chiesa immateriale della fine dei tempi. Questa non è un edificio materiale, il mio rappresenta gli Apostoli dell'Apocalisse, misera di edificazione del Tempio Spirituale formato da essi e da tutti quelli che credono al messaggio apocalittico come rivelato da Gesù al suo inviato. Questi, difatti, sono considerati come “pietre viventi” del Tempio Spirituale, non materiale, della Gerusalemme Celeste di cui Gesù è la “pietra angolare” (Leggere 1 Pietro 2,4-5: “Anche voi venite impiegati come pietre vive…”. Leggere anche 1 Corinzi 3,16 / 6,13-20 / 2 Corinzi 6,16 / Efesini 2,20).

Nell’Apocalisse, Gesù qualifica anche il credente vincitore “colonna nel Tempio del Mio Dio” (Ap.3,12). L’Apocalisse conferma questo nuovo ordine mondiale che dona ai testimoni di Gesù un nome nuovo (Ap.2,17):

- “Vidi poi un Cielo nuovo e una Terra nuova, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare (simbolo della Bestia che sale dal mare: Ap.13) non c’era più (perché questa Bestia “va in perdizione”: Ap.17,8- e non ritornerà mai più: Ap.20,10)… Questa sarà la parte del vincitore: Io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio… Non vidi alcun Tempio in essa perché il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo Tempio…” (Ap.21).

- “Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’Acqua della Vita” (Ap.22,17).

Padre, che il tuo Regno venga, che la tua volontà sia fatta sulla terra come in cielo. Amen!

“Oh sì, vieni Signore Gesù! Vieni!! Amen! Amen!” (Ap.22,17).

E “chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese” (Ap.2,7 / 2,17 / 2,29 / 3,6…).

Rifletti e analizza. Non abbaterti

Nessun commento:

Posta un commento