martedì 27 aprile 2010

Perchè il Medico è venuto meno al suo giuramento..


Leggendo il giuramento di Ippocrate ( a seguire) in versione moderna, ci si chiede dove sia finita oggi, la coscienza del medico, che, venuto meno al patto, si è arricchito sproporzionatamente sulla sventura dell'essere umano.

Solo piccole nicchie di professionisti con enorme sacrificio e dedizione offrono, la propria professionalità ed esperienza a servizio delle masse bisognose, incontrando sempre più forti contrasti e grandi barriere a protezione del Dio "denaro" e delle manovre economiche.

Il diritto alle cure mediche è sacrosanto per tutti gli esseri umani, di ogni razza e colore, di ogni ceto sociale.

L'attività del medico è una missione. Una missione che dovrebbe essere assunta da ogni Stato.




GIURAMENTO DI IPPOCRATE

"Testo moderno"


Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro: di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenermi alla mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenza; di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione; di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale ed alle mie doti morali; di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione. Di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni; di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità ,condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità a disposizione dell'Autorità competente; di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto; di oservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato; si astenermi dall'accanimento diagnostico e terapeutico.

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